Eruzioni del 1843
Dalle bocche di fuoco, fuoriuscì una lunga colata lavica il cui volume, emesso in appena 11 giorni, fu stimato in 52 milioni di metri cubi con una portata di ben 57,8 metri cubi al secondo.
Il 17 novembre da una fessura che andava da 2.375 a 1.900 m di quota, si susseguirono almeno una quindicina di fontane di lava e una lunga colata cominciò a scorrere sopra le lave del 1832, alcune bocche multiple si allinearono su "una sola ed immensa lacerazione" per usare i termini di Carlo Gemmellaro che in un suo lavoro racconta l'accaduto e descrive l'apertura di non meno di quindici bocche.
Il 19 novembre, quando la colata sembrava ormai dirigersi verso il paese di Bronte, il fronte giunse contro un rilievo e fu costretto a deviare, la lava attraversava ormai terreni irrigati e coltivati, provocando gravi danni economici.
La lava raggiunse quasi il fiume Simeto distante circa 15 chilometri, il 25 novembre, vicino la città di Bronte, esplose un fronte della colata lavica proiettando blocchi e frammenti di essa fino ad una sessantina di metri dal luogo dell'esplosione, l'evento uccise 59 curiosi e ferì 12 persone, questo grave incidente, è il risultato di una esplosione freatica conseguente alla copertura della colata lavica di un terreno intriso d'acqua o sopra una cisterna, che istantaneamente viene vaporizzata.
Il 28 novembre l'eruzione si ferma con la lava e la stretta colata che giunse fino a 540 m a Sud di Bronte.