Eruzioni del 1792-1793
L'eruzione durò dal marzo 1792 all'anno seguente, le bocche vulcaniche si aprirono sia dentro che fuori la Valle del Bove e le lave minacciarono l'abitato di Zafferana Etnea, la lava fuoriuscì anche dai crateri sommitali e si diresse verso Adrano, rimanendo però in alta quota.
Avvenne un enorme sprofondamento a Pian del Lago che formò il cratere detto "la Cisternazza", le colate laviche vennero emesse da varie bocche apertesi sia dentro che fuori della Valle del Bove, la risalita del magma fratturò le vulcaniti entro un dislivello di circa 700 metri di quota propagandosi da 2600 m a 1900 m, nel frangente venne raggiunto e semicoperto alla base il Monte Arcimis.
Il primo giugno, dalla Serra del Salifizio, a seguito della propagazione in direzione sud-est della frattura eruttiva, preannunciata da terremoti, sgorgò una colata che divorò fertili terreni lasciando dietro di sé una lingua nera di lava.
I primi di agosto la colata lavica si affacciò dalle colline che vanno dall'Airone alla Valle San Giacomo, seminando il panico nel piccolo borgo, ormai privi di speranza per la salvezza delle proprie case, gli zafferanesi raccolsero le loro cose e si prepararono a lasciare le loro proprietà.
L'eruzione ebbe improvvisamente termine nel mese di maggio del 1793, furono emessi circa 90 milioni di metri cubi di lava.